Vai al contenuto

Dicono di noi

  • Vivere alla giornata, scoprire la Grecia ignari della tappa successiva, liberi e bellissimi.
  • Ritrovarsi al caffè di un campeggio, organizzare la giornata a Micene, salpare per le Cicladi, addormentarsi sul ponte, perdersi per Atene e perdersi sempre.
  • Un turno con i Rousseau è un collage di ricordi.
  • Siamo noi che seduti sul ponte di una nave o sui sedili di un pullman, sdraiati sulla sabbia o in una tenda, leggiamo un libro. Ad alta voce, senza commentare; se chi sta leggendo si stanca, smette e passa il libro a qualcun altro.
  • Siamo noi che timidi ci ascoltiamo, che pacatamente ci conosciamo. Siamo noi che arriviamo in campeggio alle sei del mattino, dopo una notte di viaggio, e qualcuno invece di mettersi a dormire poggia la roba e va a vedere la città, che tanto ormai la giornata è cominciata, si dormirà domani notte.
  • Siamo noi che ci riuniamo in cerchio per un’assemblea, ci dividiamo in gruppi per dormire, per le corvée, per le commissioni: siamo noi che ci abituiamo all’altro.
  • Siamo noi persi e ritrovati nelle notti di viaggio, siamo noi che giochiamo e facciamo finta di non prenderci sul serio.
  • Siamo i ricordi che ci creiamo, nel nostro perfetto disordine.
  • Ho scoperto gli itineranti Rousseau grazie ad un’amica di mia mamma, che aveva mandato i suoi figli anni prima. È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Quando sono partita la prima volta ero una delle più piccole ed ero estremamente spaventata di passare tre settimane con completi sconosciuti. Fortunatamente il tutto è strutturato in maniera che si abbia la possibilità di integrarsi e interagire con tutti e le attività sono divertenti e coinvolgenti. Oltretutto, si ha la possibilità di visitare un Paese in autonomia, visto che sono i ragazzi a scegliere l’itinerario e a decidere quale sarà la prossima tappa. Passando tre settimane insieme, il gruppo, piccolo o grande, diventa molto affiatato.
  • L’assenza di genitori e la divisione dei compiti mi ha molto aiutata nella crescita personale e ad aprirmi con altre persone.
  • Non vedo l’ora di rivivere quest’esperienza l’estate prossima.
  • Siamo i genitori di due ragazzi, uno di 16 e una di 15 anni, che da anni sono assidui frequentatori delle vacanze e delle iniziative dei Rousseau, e abbiamo aderito con entusiasmo alla nuova avventura iniziata con la fondazione di Officine Rousseau. Per i nostri ragazzi partecipare alle attività dei Rousseau ha rappresentato un’occasione unica di crescita personale, unita alla possibilità di conoscere coetanei italiani e stranieri e di vivere esperienze uniche sia nei campeggi in Toscana e in Sardegna, sia con le vacanze itineranti, sia con le settimane della Pasqua resistente o della Settimana bianca. In ogni occasione i ragazzi sono tornati entusiasti ed arricchiti nelle loro capacità di gestire se stessi e i rapporti con gli altri.
  • L’esperienza dei Rousseau si è rivelata del tutto unica perché incentrata sulla crescita della capacità di autodeterminazione e di interazione con gli altri. L’organizzazione degli itinerari di comune accordo tra adulti e ragazzi, la programmazione fatta in assemblea, la gestione della cassa comune, l’organizzazione delle “corvée” e la gestione delle esigenze pratiche delle vacanza condivise nel e dal gruppo, l’approccio dei monitori caratterizzato da grande partecipazione alla crescita dei ragazzi, hanno rappresentato, a nostro avviso, quel quid che ha contraddistinto e qualificato l’esperienza fatta con i Rousseau, rispetto ad una normale vacanza di gruppo.
  • Le nostre due ragazze hanno partecipato alle vacanze estive dei Rousseau durante le scuole elementari, e la minore ha continuato per tutta l’adolescenza. Ora ha raggiunto la maggiore età e le organizza attivamente.
  • Quando tornavano, dettagli come la pulizia sotto le unghie potevano lasciare a desiderare. Tuttavia erano cariche di energia e ci stupiva trovarle più mature. Questo si rifletteva nella cura della loro stanza, nell’attenzione nella partecipazione ai pasti, nella capacità di articolare le loro posizioni nelle conversazioni familiari.
  • Le vacanze Rousseau costituiscono un inesauribile deposito di ricordi comuni per le due sorelle, e un bagaglio di esperienze prezioso per la loro autonomia.
  • Conosco i Rousseau perché circa 40 anni fa feci una vacanza in Sardegna che ricordo ancora oggi.
  • L’offerta delle vacanze per ragazzi oggi è molto varia: vacanze legato allo sport, inglese, musica, natura… però non ho mai trovato qualcosa di simile ai Rousseau.
  • Durante i turni i ragazzi hanno stretto amicizie molto importanti, insieme hanno montato e smontato tende, hanno fatto riunioni per prendere decisioni o condividere momenti di difficoltà o gioia. Hanno fatto insieme bagni e camminate e visto città, ma soprattutto si sono divertiti.
  • Quando i miei figli tornano a casa da un turno Rousseau si portano dietro un’energia e un entusiasmo che trasmettono a tutta la famiglia.
  • Per noi ha significato aiutare il processo di autonomizzazione dei ragazzi, all’interno di un contesto nel quale la presenza della figura dei monitori garantisce grande professionalità ed umanità da parte di educatori che aderiscono al modello culturale dei Rousseau.
  • A. aveva già partecipato ad alcune vacanze di gruppo per bambini e ragazzi, però, viste le sue difficoltà motorie e cognitive, al rientro non ero mai sicura che fosse stata davvero bene. Quest’anno, tornata da un turno Rousseau, non ho avuto dubbi: aveva indosso una maglietta con tutte le firme dei suoi compagni di viaggio e gli auguri per il suo compleanno, che ha festeggiato in vacanza, nello zaino lettere scritte da alcune bambine che erano in tenda con lei… l’ho percepita finalmente come una di loro, e credo che anche lei si sia sentita così.
  • Ho capito che era l’esperienza giusta per i miei ragazzi quando mi hanno raccontato che potevano scegliere loro le mete del viaggio e le attività. L’adolescenza è un momento critico, e loro sono così difficili da coinvolgere… sembra sempre che tutto li lasci insoddisfatti. La vacanza itinerante in Spagna è stato il loro primo vero viaggio.