IL MODELLO POLITICO-PEDAGOGICO DEI CENTRI ROUSSEAU

I Centri Rousseau hanno sempre sperimentato pratiche educative innovative promuovendo esperienze per il tempo libero dei minori. In tali attività si favorisce la crescita di bambine/i, ragazze/i ed adulti in una dimensione di gruppo.

Uno degli obiettivi principali di ogni esperienza è la creazione di un grande gruppo gestito con modalità antiautoritarie in cui si valorizzano le diversità con modalità di arricchimento reciproco. L’animazione e il divertimento sono al centro dell’azione pedagogica, insieme alla gestione collettiva delle

incombenze che permettono la vita della comunità e alla partecipazione attiva alle decisioni del gruppo. Grazie a questo tipo di esperienza, i ragazze/i hanno la possibilità di sperimentarsi e di divertirsi insieme ai propri coetanei, sviluppando autonomia, responsabilità e senso critico.

Il tempo libero è un terreno privilegiato di sperimentazione

pedagogica, di ricerca di modalità comportamentali liberatorie al di fuori di regolamenti predeterminati e di condizionamenti sociali imposti.

I VALORI

Queste esperienze favoriscono lo sviluppo di valori ed attitudini fra cui:

  • Autonomia:  pensare e agire da sole/i in maniera consapevole e responsabile; imparare ad avere cura di sé, ossia accettazione e attenzione per il proprio corpo e cura delle proprie cose;
  • Responsabilità verso gli altri e verso il gruppo: avere comportamenti rispettosi degli altri; farsi carico a livello individuale delle esigenze del gruppo.
  • Antiautoritarismo: gestire sia le relazioni tra le persone sia la vita di gruppo attraverso regole condivise.
  • Partecipazione attiva: promuovere per tutti i membri della comunità la possibilità e i luoghi per esprimere le proprie idee e sentimenti, in una prospettiva di autogestione del gruppo che permetta a bambine/i e ragazze/i di diventarne protagoniste/i;
  • Valorizzazione delle differenze: riconoscere come un valore per la collettività le differenze individuali, culturali e sociali dei suoi membri.
  • Sviluppo del senso critico: stimolare la capacità di pensiero e di argomentazione delle proprie posizioni, per imparare a ragionare con la propria testa.
  • Spirito di avventura: incoraggiare la sperimentazione di ruoli e situazioni nuove come forma di crescita collettiva

SI CRESCE INSIEME

Per noi la crescita è un percorso di gruppo, in cui ognuno arricchisce gli altri e gli altri ci arricchiscono.

Per  gruppo  intendiamo  un  luogo  di  partecipazione  attiva  che  permetta a  ogni  diversità  di trovare  proprie  modalità  di  espressione  e  di  trovare accoglienza.

Gruppo non si è ma si diventa, mettendo gli individui in condizione di  conoscersi al di là di qualsiasi pregiudizio, di sviluppare relazioni affettive  positive e di condividere il percorso di definizione delle regole che strutturano la  vita della comunità. Se ho contribuito a creare una regola, sarà più difficile che io la trasgredisca.

Il  gruppo  diventa  così  un luogo di  partecipazione  attiva,

che permette a ognuno di trovare le proprie modalità di espressione e di essere accolto per quello che è.

Si tratta in sostanza di un modello di relazione che fornisce strumenti per potere scegliere e mettere in atto una modalità di cittadinanza attiva.

STRUMENTI PEDAGOGICI

Gli strumenti pedagogici che hanno sempre caratterizzato le esperienze dei Centri Rousseau, e che continueremo ad utilizzare anche nelle nostre sono:

  1. piccolo gruppo (strumento per arrivare all’autonomia intesa come cura di sé e per arrivare al gruppo inteso come luogo dell’accoglienza)
  2.  corvées e banca (strumenti per arrivare all’autonomia intesa come responsabilizzazione)
  3.  assemblea,  commissioni  di  lavoro,  protagonismo  dei  ragazzi e delle ragazze  e “passo  indietro  dell’ adulto” (strumenti per arrivare all’autonomia intesa come autogestione del gruppo)
  4.  gruppi  opzionali  e  cassa  comune  (strumenti  per  arrivare  al gruppo inteso  come  luogo  di valorizzazione delle diversità) laboratori e animazioni (strumenti per arrivare al gruppo inteso come luogo dell’espressività)
  5.  assemblea, commissioni di lavoro e “contratto” fra adulte/i e  ragazze/i (strumenti per arrivare al gruppo inteso come partecipazione attiva)

IL NOSTRO STILE EDUCATIVO: MONITORI E MONITRICI

Le esperienze vengono condotte, gestite e animate, da un’équipe educativa coordinata da un responsabile.

Le figure professionali che compongono l’équipe sono i monitori/trici, ossia educatori polivalenti,  capaci di condurre attività relative a diverse sfere e di gestire fra loro un continuo passaggio di informazioni e competenze. Ogni monitore/trice assume, fin dall’inizio del turno, un particolare ruolo di riferimento per un ristretto numero di bambine/i (generalmente quelli della sua tenda) o di ragazze/i e nel corso del turno instaura e approfondisce le relazioni anche con tutti gli altri partecipanti. Questo costituisce la premessa indispensabile per raggiungere l’obiettivo della costituzione del grande gruppo.

Nella relazione con i bambine/i e ragazze/i il monitore/trice utilizza l’animazione come metodologia educativa, si pone in posizione di ascolto rispetto ai bisogni, stabilisce e mantiene relazioni interpersonali positive con tutti i membri della comunità e agisce per fornire loro gli strumenti per scelte di crescita e di cambiamento.

La relazione monitore/bambino e monitore/ragazzo si fonda quindi sull’ascolto, lo stimolo, il supporto ma anche sul confronto reciproco delle esperienze, delle idee e dei valori di cui ognuno è portatore.

Tra gli aspetti centrali della nostra metodologia vi sono il gioco e l’animazione, intese tanto come attività programmate e realizzate in momenti dedicati (per esempio le animazioni serali, i grandi giochi), tanto come approccio e modalità costanti con cui i monitori/trici si relazionano e coinvolgono bambine/i e ragazze/i. In quest’ottica anche i tempi “morti” (come per esempio l’attesa di un mezzo pubblico) oppure i momenti più impegnativi (quali  le attività di riordino, pulizie, ecc.) possono divenire occasioni di gioco. Il motivo per cui scegliamo di dare tanta rilevanza a questa pratica educativa, risiede nella sua versatilità e nel fatto che permette di agire su una molteplicità di piani educativi: quello della conoscenza reciproca e dello sviluppo delle relazioni interpersonali, quello dell’espressione di sé e della propria emotività, quello di stimolo della curiosità di bambine/i e ragazze/i verso il mondo che li circonda. Altri due importanti strumenti educativi che utilizziamo nella relazione con i ragazzi sono la costituzione di piccoli gruppi di lavoro, con il fine di progettare e realizzare attività rivolte al gruppo, e la creazione di momenti di confronto tematico. Queste attività risultano efficaci rispetto al raggiungimenti di specifici obiettivi, quali la responsabilizzazione, lo sviluppo della capacità di scelta e dell’autonomia, e costituiscono preziose occasioni per approfondire la relazione adulto/ragazzo. Inoltre gli adolescenti vengono coinvolti nella gestione degli aspetti logistici del viaggio (scelta del campeggio, montaggio del campo, ecc…), che divengono importanti momenti formativi, volti a sviluppare capacità organizzative.

 Documento integrale “Modello politico-pedagogico dei Centri Rousseau” – Atti Convegno 2005

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