• La vacanza 2016:

La vacanza itinerante di quest’anno, che si svolgerà in Croazia, ha i seguenti estremi:

PARTENZA:
Lunedì 4 luglio Stazione Centrale Milano appuntamento h. 12.45
Treno FrecciaBianca 9815 per Ancona delle h. 13.35
(Traghetto BlueLineFerries da Ancona a Spalato con partenza prevista h.
20.15 )

RIENTRO:
Venerdì 22 luglio Stazione Centrale Milano h. 15.25
con treno FrecciaBianca 9814 proveniente da Ancona
(Traghetto BlueLineFerries da Spalato con arrivo previsto ad Ancona
alle h. 7.00)

Una volta arrivati a Split, comincerà l’itinerante a tutti gli effetti. Le possibili tappe, giacchè esse vengono decise in viaggio, sono indicativamente:

    • Spalato: Meta turistica classica per chiunque viaggi in Croazia, la città è la seconda città Croata, e presenta meraviglie quali il palazzo imperiale di Diocleziano, patrimonio dell’umanità.
    • Ragusa: Anche questa città è un cavallo di battaglia per il turismo croato. è infatti sia ricchissima di monumenti, i più maestosi dei quali sono le mura in cui è immersa, che costeggiata di magnifiche spiaggie.
    • Krka:
      Queste immagini meglio di noi possono descrivere la bellezza dei parchi

      Queste immagini meglio di noi possono descrivere la bellezza dei parchi

    • Plitvice:

plitvice

 

 

 

  • Le vacanze passate:

CAMPEGGI ESTIVI ITINERANTI IN PIÙ TAPPE

PER RAGAZZI DAI 14 AI 18 ANNI

Obiettivi pedagogici specifici per gruppi adolescenti

La vacanza itinerante nasce dall’esigenza di offrire e far vivere agli adolescenti un’esperienza di gruppo che sia allo stesso tempo divertente e socializzante, che incrementi l’autosufficienza e il senso di responsabilità verso se stessi e gli altri. Da qui la scelta di essere presenti all’interno di strutture pubbliche (campeggi turistici), con l’accortezza di proporre un itinerario a più tappe per contrastare le tendenze centrifughe rispetto al gruppo, che gli adolescenti tendono a sviluppare quando si soffermano per almeno una settimana nella stessa località. Spostandosi ogni 4-5 giorni, invece, il gruppo di vacanza diventa il loro principale riferimento affettivo, permettendo così di concentrare il lavoro educativo sulla costituzione del gruppo e, conseguentemente, sullo sviluppo dell’autogestione del gruppo stesso. Contemporaneamente, questa scelta viene incontro al bisogno degli adolescenti di entrare gradualmente in contatto con il mondo esterno, restando all’interno di un gruppo a cui hanno ancora bisogno di appartenere e con la forte mediazione della figura adulta: autorevole riferimento e sostegno nel bisogno. Di qui la necessità di formare un gruppo non molto numeroso (massimo 30 ragazzi) che possa dare vita a una propria identità, seppure in un periodo così breve; dunque la scelta di non definire rigidamente l’itinerario, la durata di ogni tappa e le attività della giornata, per lasciare ampi margini decisionali al gruppo, nel rispetto dei vincoli imposti dalla situazione oggettiva (e la comprensione di questi vincoli è proprio uno degli aspetti della responsabilizzazione). Questo consente di valorizzare gli interessi e le risorse interne, soddisfare il bisogno di conoscere il mondo, i suoi mille colori e sapori.

L’acquisizione di strumenti di emancipazione e autonomia di giudizio, fondamentale obiettivo pedagogico di un percorso che coinvolga ragazzi di questa fascia d’età, si integra in un modello educativo che pone al centro la solidarietà e la cooperazione come valori fondanti. In tale modo, la comunità stessa, con i suoi bisogni e le sue potenzialità, diventa lo strumento educativo principale. Le vacanze, quindi, sono occasione di crescita e maturità, di formazione integrale anche del cittadino, attraverso la responsabilizzazione delle proprie azioni, il rispetto degli altri, della natura, del luogo e del contesto sociale in cui si vive il breve periodo dell’esperienza. A partire da quelli che sono i bisogni primari degli adolescenti, fino ad arrivare ai bisogni sociali, legati allo sviluppo, gli adulti si pongono in posizione di ascolto e di intervento per tutti quei bisogni che nella classica “età di passaggio” si creano in un gruppo di ragazzi e ragazze.  Le necessità di autoaffermazione e autonomia vengono pertanto affrontate offrendo ai ragazzi la possibilità di progettare direttamente le attività del turno all’interno di commissioni di lavoro e assemblee, che hanno proprio questo compito specifico.

Il ruolo dell’adulto sarà quello di agente stimolante, di mediatore rispetto alle varie modalità che possono avere. verrà promosso un metodo creativo e non direttivo del lavoro. Le trasgressioni saranno gestite con il consueto strumento dell’antiautoritarismo. Il modello politico-peadagogico sperimentato per 47 anni dai Centri Rousseau Rousseau, infatti, non prevede punizioni: l’adulto stabilirà con il ragazzo un rapporto di fiducia e rispetto reciproci, con una tensione sempre positiva, basato sulla capacità di creare una relazione interpersonale con i ragazzi, che hanno necessità di relazione e affettività sia con il gruppo dei pari sia con il gruppo degli adulti. L’adulto non si sostituirà al ragazzo, ma nemmeno l’abbandonerà, gli starà vicino stimolandolo e cercando di far emergere da lui idee e proposte positive. Il bisogno di gratificazione dell’adolescente verrà soddisfatto con lo stimolo dell’adulto al processo di autoformazione: l’adulto sarà guida che aiuta a superare i momenti di crisi e gli aspetti negativi che il ragazzo si troverà eventualmente ad affrontare.

Prima della partenza viene fissato un incontro con i ragazzi per spiegare il tipo di vacanza e le regole-base che andranno rispettate e sulle quali viene richiesta esplicitamente una condivisione. Questo primo momento iniziale diventa fondamentale durante il turno, soprattutto per la gestione di eventuali trasgressioni: il ragazzo non potrà sostenere di non conoscere o di non condividere le regole che ha infranto e delle quali è stata chiesta la condivisione ai ragazzi prima della partenza. Ciò non significa lavorare con un contratto ″rigido″. In base al grado di fiducia che progressivamente s’instaura nel gruppo, e soprattutto tra monitori e ragazzi, le regole potranno essere ridiscusse insieme in assemblea per essere ampliate o ristrette a seconda dei casi. In questa maniera si ottiene un elevato livello di responsabilizzazione collettiva sia sulla creazione delle regole, che saranno adeguate alle caratteristiche e al grado di maturazione del gruppo, sia sul loro rispetto.

Dove alloggiamo

 

Il soggiorno viene assicurato in campeggi turistici, con l’utilizzo di tende igloo che, a seconda delle valutazioni effettuate dall’équipe in sede di programmazione, possono essere da tre a otto posti e che vengono distribuite prima della partenza: il gruppo dovrà preoccuparsi di suddividere negli zaini, di volta in volta, l’attrezzatura. Nei casi in cui sia necessario, per esempio in base alle condizioni climatiche, sarà possibile alloggiare anche in ostelli della gioventù. Sia i campeggi sia gli ostelli vengono preventivamente contattati verificandone l’adeguatezza delle strutture. Il viaggio viene organizzato con i mezzi pubblici, per permettere ai ragazzi di assimilare le modalità di prenotazione e fruizione, nonché il rispetto dei tempi; ma anche per entrare il più possibile a contatto con il territorio e la popolazione autoctona. Nel caso di turni particolarmente numerosi, con difficoltà di gestione logistica degli spostamenti da una tappa all’altra, è possibile che vengano prenotati pullman specificamente riservati o affittati furgoni privati.

Organizzazione della vacanza e attività proposte

 

In primo piano la proposta di una vacanza nella condivisione della gestione della quotidianità: dalla suddivisione dei compiti alla scelta del menù (cucinare, fare la spesa, ecc.), al trascorrere una serata insieme. La partecipazione attiva dei ragazzi costituisce il perno attorno a cui ruota la vita del gruppo. Un ruolo importante viene ricoperto dai laboratori di animazione, caratteristici dei Centri Rousseau: dai piccoli spettacoli, ai laboratori di clownerie, manipolazione, bigiotteria, fino ai giochi di grande gruppo come gimcane e cacce al tesoro, anche con il coinvolgimento di persone esterne al turno, oppure tornei sportivi, serate cantanti intorno alla chitarra, eccetera. Queste attività e la possibilità di vivere in un contesto sereno creano l’atmosfera ideale per il consolidamento di nuove amicizie e di relazioni interne.

Tutto ciò verrà realizzato in misura maggiore o minore tenendo conto delle specifiche esigenze che emergeranno dai ragazzi, considerando anche le ulteriori iniziative che potranno essere inventate insieme a partire dalla scoperta dei luoghi e dei loro abitanti. L’obiettivo di riuscire a coinvolgere i ragazzi in una progressiva autogestione della vacanza viene perseguito proprio a partire da una programmazione delle attività che lascia spazio a improvvisazioni e cambiamenti su proposta argomentata dai ragazzi. Da questo punto di vista, l’assemblea (che dovrà connotarsi come momento decisionale e di confronto, nonché di partecipazione individuale) è lo strumento principe per arrivare a una cogestione delle dinamiche organizzative e relazionali. Questa potrà essere facilitata dalla trasparenza e dalla circolarità della comunicazione adulti/ragazzi, ragazzi/ragazzi, in cui il ruolo dell’adulto consisterà nel dare stimoli e aiuto al gruppo, per poi porsi sullo sfondo, pur rimanendo grosso punto di riferimento. I monitori sono responsabili dei ragazzi e, vivendo a diretto contatto con loro, garantiscono la loro incolumità, il regolare svolgimento delle attività e l’osservazione di tutte le dinamiche legate all’aggregazione.

Il territorio e l’itinerario

La dimensione itinerante offre, da una parte, un notevole stimolo per suscitare ″curiosità″, per spingere alla conoscenza e alla scoperta di luoghi nuovi, per vivere e apprezzare territori diversi da quelli abituali; dall’altra, i trasferimenti di tappa sollecitano la capacità di organizzazione personale, di piccolo gruppo, nonché la gestione dei propri tempi (preparazione degli zaini, montaggio e smontaggio tende, ecc.).

Il progetto e l’itinerario di viaggio per le mete proposte saranno ulteriormente precisati durante le riunioni rivolte ai genitori che si terranno nei mesi precedenti la partenza. Inoltre, per coinvolgere già dal principio i ragazzi, in primavera viene organizzato un primo incontro per scegliere la tappa di partenza e quella di arrivo della vacanza.

  • Le opinioni dei genitori:

A. aveva già partecipato ad alcune vacanze di gruppo per bambini e ragazzi, però, viste le sue difficoltà motorie e cognitive, al rientro non ero mai sicura che fosse stata davvero bene. Quest’anno, tornata da un turno Rousseau, non ho avuto dubbi: aveva indosso una maglietta con tutte le firme dei suoi compagni di viaggio e gli auguri per il suo compleanno, che ha festeggiato in vacanza, nello zaino lettere scritte da alcune bambine che erano in tenda con lei…l’ho percepita finalmente come una di loro, e credo che anche lei si sia sentita così.”

 

Ho capito che era l’esperienza giusta per i miei ragazzi quando mi hanno raccontato che potevano scegliere loro le mete del viaggio e le attività. L’adolescenza è un momento critico, e loro sono così difficili da coinvolgere…sembra sempre che tutto li lasci insoddisfatti. La vacanza itinerante in Spagna è stato il loro primo vero viaggio.

 

  • Le opinioni dei ragazzi:

Un turno con i Rousseau è un collage di ricordi.

Siamo noi che seduti sul ponte di una nave o sui sedili di un pullman, sdraiati sulla sabbia o in una tenda, leggiamo un libro. Ad alta voce, senza commentare; se chi sta leggendo si stanca, smette e passa il libro a qualcun altro.

Siamo noi che timidi ci ascoltiamo, che pacatamente ci conosciamo.Siamo noi che arriviamo in campeggio alle sei del mattino, dopo una notte di viaggio, e qualcuno invece di mettersi a dormire poggia la roba e va a vedere la città, che tanto ormai la giornata è cominciata, si dormirà domani notte.

Siamo noi che ci riuniamo in cerchio per un’assemblea, ci dividiamo in gruppi per dormire, per le corvées, per le commissioni: siamo noi che ci abituiamo all’altro.

Siamo noi persi e ritrovati nelle notti di viaggio, siamo noi che giochiamo e facciamo finta di non prenderci sul serio.

Siamo i ricordi che ci creiamo, nel nostro perfetto disordine

 

“Ho scoperto gli itineranti Rousseau grazie ad un’amica di mia mamma, che aveva mandato i suoi figli anni prima. È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Quando sono partita la prima volta ero una delle più piccole ed ero estremamente spaventata di passare tre settimane con completi sconosciuti. Fortunatamente il tutto è strutturato in maniera che si abbia la possibilità di integrarsi e interagire con tutti e le attività sono divertenti e coinvolgenti. Oltretutto, si ha la possibilità di visitare un Paese in autonomia, visto che sono i ragazzi a scegliere l’itinerario e a decidere quale sarà la prossima tappa. Passando tre settimane insieme, il gruppo, piccolo o grande, diventa molto affiatato.
L’assenza di genitori e la divisione dei compiti mi ha molto aiutata nella crescita personale e ad aprirmi con altre persone.
Non vedo l’ora di rivivere quest’esperienza l’estate prossima.”